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Se il premio diventa un adesivo in etichetta il formaggio si vende di più (e meglio)

Se il premio diventa un adesivo in etichetta il formaggio si vende di più (e meglio)

Comunicare al consumatore il conseguimento di un premio attraverso un adesivo in
etichetta aiuta non solo a vendere di più, ma anche a ritoccare il listìno al rialzo e a
migliorare la reputazione del proprio marchio sul mercato.
Sono queste alcune delle conclusioni a cui è giunto uno studio scientifico dell’Oregon State
University, svolto in collaborazione con la Cornell University e intitolato “How information
leads consumers to select specialty foods when tasting is not an option” (letteralmente:
“Come le informazioni portano i consumatori a selezionare cibi speciali quando la
degustazione non è un’opzione”).


La ricerca ha identificato due gruppi di consumatori con diversi orientamenti all’acquisto
del formaggio: uno che preferisce andare alla scoperta di prodotti sconosciuti, ed è
disposto a pagare di più se un adesivo evidenzia un premio, e magari se sono indicate le
informazioni sensoriali. L’altro che include consumatori evidentemente più abitudinari,
orientati fidelizzati verso varietà di formaggio già note, di cui in linea di massima
conoscono il gusto, l’aspetto, la consistenza e gli abbinamenti personali.
«Il nostro lavoro», ha sottolineato Nadia Streletskaya, assistente alla cattedra di Economia
Applicata presso la Oregon State University, «può aiutare i produttori di specialità
alimentari a definire al meglio le migliori modalità con cui promuovere i prodotti».
Per procedere nello studio, i ricercatori hanno valutato in che modo le informazioni
presenti in etichetta e relative agli aspetti sensoriali e ai premi ottenuti (in genere adesivi
forniti dagli organizzatori dei concorsi, ndr) hanno influenzato la domanda dei
consumatori. Gli studiosi hanno preso a campione due varietà di formaggi popolari – il
Brie e il Cheddar – e due meno conosciuti negli Stati Uniti: il Coulommiers e il Cantal. I
consumatori di formaggi coinvolti sono stati 488, provenienti da due diversi Stati: 270 da
Corvallis, Oregon, e 218 da Ithaca, New York.
Ai partecipanti sono state mostrate immagini affiancate di due varietà di formaggi, con
informazioni sui prezzi e indicazioni aggiuntive, come l’adesivo di un premio ottenuto e la
descrizione sensoriale del formaggio, per quanto essenziale. L’adesivo del premio e le
informazioni sensoriali proposte sono stati scelti in quanto diffuse tra le strategie
promozionali di molti produttori, anche per prodotti di costo medio-basso.
Due differenti pubblici, in equilibrio numerico
Una volta mostrate le immagini dei prodotti e fornite le informazioni aggiuntive, ai
partecipanti è stato richiesto di selezionare l’opzione preferita sulle cinque proposte: uno
dei quattro formaggi oppure “nessun formaggio”. Ultimata la raccolta dati ed elaborate le
risposte, i ricercatori si sono trovati davanti due gruppi in grande equilibrio numerico:
– uno che predilige andare alla scoperta di formaggi sconosciuti, composto da 215 persone
(44% del campione) disposte a pagare di più pur di averli. I ricercatori hanno scoperto che
tali consumatori allargano ulteriormente i cordoni della borsa davanti all’adesivo di un
premio vinto e a una descrizione sensoriale;
– uno che non apprezza le varietà sconosciute, composto da 229 persone (47% del
campione) che rispondono particolarmente bene alle descrizioni sensoriali, se fornite, ma
che pur in presenza di dette descrizioni sensoriali e di suggerimenti sugli abbinamenti non
sono interessati né disposti a pagare di più, per dei formaggi sconosciuti (il rimanente 9%
ha scelto “nessun formaggio”.
Commentando queste informazioni, Streletskaya ha concluso dicendo che «il più grande
risultato dello studio, per l’industria, è pensare a quale tipo di consumatore attrarre e
adattare i piani promozionali in modo che corrispondano a ciò che essi stanno cercando».
Ad ogni modo, ed è quel che più conta, l’applicazione dell’adesivo relativo al premio vinto è
risultato essere un elemento decisivo di persuasione nei confronti del consumatore.
23 maggio 2024
Questo articolo è una sintesi dell’originale apparso il 16 gennaio 2023 sul settimanale web
Qualeformaggio.it
Qui di seguito potete invece consultare la ricerca scientifica dell’Oregon State University,
pubblicata sulla rivista online Science Direct (gennaio 2023, volume 105) e intitolata “How
information leads consumers to select specialty foods when tasting is not an option” (in
italiano, letteralmente: “Come le informazioni portano i consumatori a selezionare cibi
speciali quando la degustazione non è un’opzione”). Lo studio è stato pubblicato
sull’ultimo numero di Science Direct (gennaio 2023, volume 105).
Didascalie (se hai problemi per abbinare foto e didascalie, consulta l’articolo originale):
Formaggio di capra
Se in etichetta c’è il logo del premio, il formaggio acquista valore e si vende di più – foto
Nieuwenhuis©
Etichette “World Cheese Award”
Le etichette del prestigioso “World Cheese Award”, applicabili sia con etichettatrice che
manualmente – foto Laleham Products©
Formaggio vaccino
foto Shepherds Purse Co.©

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